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La gamma bassa compresa tra i 16 e gli 80 Hz, è riprodotta da 6 woofers da 32 cm di diametro. L'accordo è il tradizionale "Sospensione Pneumatica" in Cassa Chiusa, con fattore di merito della cassa (Qtc) pari a 0,707, anziché 1.
Poiché tali woofers non erano perfettamente adatti per la riproduzione del basso transiente, l a seconda coppia di torri si caratterizza per l'impiego di 8 woofers da 21 cm di diametro, caricati a "Dipolo Smorzato". Questi si occupavano della riproduzione tra gli 80 ed i 500 Hz. Il caricamento a dipolo smorzato li rendevano idonei per la riproduzione del basso transiente, con un livello qualitativo allo Stato dell'Arte.
I due pannelli dei medio-alti, risentivano delle capacità tecniche dei trasduttori dell'epoca. Difatti, per una riproduzione perfetta della gamma compresa tra 500 e i 28.000 Hz, erano necessari ben tre differenti tipologie di altoparlanti. 14 mid-basso a cono per canale, da 10 cm di diametro, erano destinati alla riproduzione della gamma compresa tra i 500 ed i 1.500 Hz, con emissione dipolare, ossia in aria libera. 16 mid-alto a cupola da 25 mm di diametro, si occupavano della riproduzione della gamma compresa tra i 1.500 ed i 5.000 Hz. Posteriormente, per avere una emissione bi-polare, ne vennero posti altri 4. 16 super tweeter, con membrana a cupola da 10 mm di diametro, completavano il sistema nella gamma oltre i 5.000 Hz fino ai 28.000. Anche in questo caso, 4 identici tweeters posteriori, consentiva una emissione bi-polare. Il numero degli altoparlanti presenti nel pannello dei medio-alti, seguiva il valore complessivo della sensibilità. Essendo il loro incrocio attuato in modo passivo, era necessario mantenere il valore di sensibilità simile nelle tre linee di altoparlanti, per evitare l'utilizzo, penalizzante, di resistenze atte a omogeneizzare i tre livelli. Altrimenti, le tre linee sarebbero state tutte della medesima lunghezza.
Come si è passati da questo sistema alla
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realizzazione del più noto Reference System? Grazie a tre fattori. Il primo, è stato la nascita dell'attuale midrange, che ha permesso di sostituire i mid-basso ed alto, riunendoli in un unico altoparlante, avente una estensione maggiore e migliore qualità. Il secondo, consiste nell'avvento del tweeter 25 HS, in grado di unire le qualità dei tre altoparlanti impiegati nel pannello del Reference Five. Siamo a metà degli anni Novanta, che poi si rivelerà essere la fine di un'epoca. Il terzo fattore, consiste nel colpo di genio, chiamato Baffle Pseudo-Infinito©. Si tratta di un particolare accordo, ideato da Francesco Piccione, che consente di sfruttare al meglio i woofers, sia nella riproduzione della gamma dei bassi profondi, che in quella dei bassi transienti. Ovviamente, il woofer deve possedere determinate caratteristiche, che ne consentano l'utilizzo in questo straordinario carico acustico.
Infine, per i più curiosi, vi spieghiamo perché non sono stati utilizzati altoparlanti planari: elettrostatici, isodinamici ed a nastro. I problemi tecnici da affrontare riguardano quelli della sensibilità ed efficienza, qualora si volessero utilizzare amplificatori di bassa potenza, senza ricorrere all'impiego del carico acustico a tromba. Gli altoparlanti planari di grandi dimensioni, non risolvono tali problemi. Lo risolvono se utilizzati in configurazione multipla; in tal caso, l'esempio migliore è l'IRS V della Infinity. Lo stesso sistema Genesis One, successore del sistema Infinity, con la presenza di midrange di grandi dimensioni in luogo dei piccoli Emim, sembra costituire un passo indietro. Alcuni altoparlanti elettrodinamici nati dopo la fine degli anni Ottanta, se utilizzati in configurazione multipla sono in grado di rivaleggiare ad armi pari contro diversi altoparlanti planari.
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